C’è ancora un giocatore che, in maniera particolare, sta mancando all’appello. Di nome fa Danilo, cognome Avelar, e la sua stagione in granata sta andando in maniera completamente diversa rispetto a quanto aveva previsto. E rispetto a come aveva iniziato. Classe, corsa, assist: sembrano tutti un lontano ricordo, che non giustificano la somma spesa quest’estate per prelevare il suo cartellino da Cagliari. L’infortunio al menisco, per il quale è stato operato due volte, al quale è poi riemerso un problema al ginocchio avuto in precedenza lo hanno bloccato tanto, troppo. E non solo dal punto di vista fisico: la paura di una ricaduta ha preso il sopravvento, ma in Serie A correre con il freno a mano tirato equivale, nella sostanza delle cose, a non giocare.

 

Il ritorno per un’intera gara, contro il Chievo, è stato tutt’altro che positivo. Ma contro il Palermo il giocatore brasiliano non ha potuto dare continuità alla sua prestazione. Nememno per un minuto. Che Avelar non stia ancora bene lo dimostra come Ventura gli abbia preferito Silva quando, già inserito Molinaro, si è reso necessario sostituire Zappacosta. Una scelta emblematica, che getta ulteriori ombre sulla stagione dell’ex Cagliari.

 

Con sole sei partite all’attivo, il giocatore rischia seriamente di essere l’oggetto misterioso dell’attuale stagione dei granata. È probabilmente necesario ulteriore tempo per poter tornare a essere competitivo, ma un segnale di ripresa deve partire proprio da lui. Le fasce, con l’impiego di Silva più allargato, di fatto sono coperte. E il fatto che a Palermo si sia provata – non senza efficacia – la soluzione con Peres sulla corsia mancina, fa capire che in realtà l’allenatore potrà contare su una variante in più, anche, nel caso, con un Avelar in meno. Il lavoro, per l’ex Cagliari, è ancora lungo. Ma riprendersi il Toro non è impossibile. E dare un segnale già in previsione della sfida del Carpi (avversario tutt’altro che irresistibile) potrà permettergli di rilanciarsi. E di gettare tutto questo brutto periodo, definitivamente, alle spalle.

 


D’Ambrosio, Darmian e ora Peres: il terzino destro a sinistra funziona di nuovo

La rassegna stampa del 16 febbraio 2016